Dovremo dire addio al Superbonus 110%? Ecco quali sono le posizioni del Governo e le ultimissime novità.
Stop alla proroga del Superbonus 110%, l’incentivo che permette di recuperare, a spese dello Stato, il 110 per cento di quanto sborsato per ristrutturare le abitazioni purché si migliorino i consumi energetici. Il governo avrebbe chiuso a qualsiasi ipotesi di prorogare le misure dell’incentivo. Ma cosa c'è dietro lo stop alla proroga? Sono passati poco più di due anni da maggio 2020, data che ha sancito la nascita del Superbonus, che avrebbe dovuto rilanciare il mondo dell’edilizia. In questi due anni il superbonus 110% ha lasciato un buco da 33,8 miliardi di euro, tanti sono i soldi stanziati dal governo per il periodo 2022/2023.
E presto finiti, con largo anticipo rispetto al previsto.
Le maglie larghe del superbonus hanno lasciato passare diseguaglianze geografiche e sociali.
Governo propone cessione crediti più ampia
Il governo allarga le maglie del Superbonus con l'ampliamento della platea dei soggetti destinatari della cessione del credito. E' quanto prevede l'ultimo emendamento al dl Aiuti presentato dal governo, relativo alla cessione del credito fiscale prevista dal Superbonus 110%, attualmente in discussione presso le commissioni Bilancio e Finanze della Camera, che ora potranno presentare i subemendamenti.
Le banche e le società appartenenti a gruppi bancari potranno "cedere sempre il credito a soggetti non rientranti nella definizione di consumatori o utenti", che "abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la stessa banca cedente". Si tratta di un notevole allargamento rispetto alla versione originaria, che prevedeva la possibilità delle banche di cedere il credito solo a "clienti professionali".