Nuovo Modulo Autocertificazione Aggiornato al 26 Marzo
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Con la nuova autocertificazione chi è fermato deve dichiarare di non essere positivo o in quarantena, il paese di residenza, la regione di partenza e di arrivo
Il modulo autocertificazione cambia per la quarta volta e l'ultima versione disponibile è quella del 26 marzo. Per uscire di casa ai tempi del coronavirus, ormai lo sappiamo, serve un’autocertificazione che dimostri le ragioni per cui la persona si stia spostando. L'autocertificazione è quindi necessaria per giustificare gli spostamenti, va compilata, firmata ed esibita alle forze di polizia che la richiedono. Secondo i dati diffusi dal ministero dell’Interno sulle verifiche svolte dall’11 fino al 16 marzo in tutta Italia, salgono a 838.200 le persone controllate e 35.506 quelle denunciate. In campo circa 40mila agenti fin dal primo giorno messi subito su strada dai vertici delle forze di polizia, senza trascurare la disponibilità dei 7mila militari dell’Esercito di «Strade sicure» a disposizione dei prefetti.
La percezione della gravità di questa situazione purtroppo sfugge ancora a troppi, e non sono rari i casi di leggerezza e di incuria delle nuove regole.
Ma le ultime misure adottate per il contenimento della diffusione del virus Covid-19 hanno apportato modifiche anche all’autocertificazione, che è quindi aggiornata al 26 marzo. Vediamo insieme quali sono i cambiamenti più importanti e scarica il nuovo modulo di autocertificazione.
Nuova Autocertificazione: Cosa Cambia e Modulo Scaricabile
Il modulo autocertificazione cambia per la quarta volta. Il nuovo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) infatti introduce ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale. Dovrai cioè dichiarare:
di non essere sottoposto a quarantena
di non essere risultato positivi al Covid 19.
il comune di residenza
la regione di appartenenza e quella in cui eventualmente ci si sposterà
Questo aggiornamento ha fatto seguito più di un caso di persone positive fermate dalle forze di polizia: la denuncia è scattata subito. Per quelli che si stanno chiedendo se sia legale essere obbligati a comunicare i propri dati di natura sanitaria, la circolare ricorda come l’articolo 14 comma 1 del decreto legge n. 14 del 9 marzo «per garantire la salute pubblica nella situazione di emergenza in atto » autorizzi «il trattamento e la comunicazione di dati di natura sanitaria anche da parte dei soggetti deputati a garantire il monitoraggio e l’esecuzione delle misure».
Chiunque non rispetterà le regole verrà punito con sanzioni che vanno dai 200 ai 5mila euro e che possono arrivare anche all'arresto da 3 a 18 mesi.
“Naturalmente, - come scrive ilSole24Ore - al di là delle regole recenti, restano le sanzioni per gli usuali comportamenti illeciti. Ad esempio chi, consapevole di essere contagioso, contagia volontariamente altre persone potrà rispondere di lesioni o anche di omicidio a seconda delle conseguenze provocate. Chi, invece, viola le regole di prudenza raccomandate, senza avere l’intenzione di diffondere il contagio, potrebbe essere accusato di lesioni o omicidio colposi. In entrambi questi casi, però, sarà necessario provare il nesso causale, ovvero che un determinato comportamento ha diffuso il virus”.
Autocertificazione Non valida Tramite Smartphone
La Polizia Postale, in una nota datata 18 marzo, riguardo alla possibilità di usare applicazioni per smartphone che sostituirebbero la autocertificazione cartacea, ha precisato che l'uso di questi servizi, "seppur motivato da esigenze di apparente semplificazione e velocizzazione delle procedure"sarebbe "in contrasto con le prescrizioni attualmente vigenti".
L'autocertificazione deve essere necessariamente cartacea e non si può utilizzare quella digitale o sullo smartphone.
Questo perché "l’autocertificazione coronavirus deve infatti essere firmata sia dal cittadino sottoposto al controllo che dall’operatore di polizia, previa identificazione del dichiarante,", oltre che essere "acquisita in originale dall’operatore che effettua il controllo, per le successive verifiche"