Tinteggiatura Casa in Affitto: Spetta a Inquilino o Proprietario?

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Chi deve tinteggiare la casa in affitto a fine contratto? È valida la clausola che obbliga l’inquilino a tinteggiare prima della riconsegna?

A chi tocca tinteggiare casa a fine contratto? Sono molte le problematiche legate ai contratti di locazione: ad esempio c’è chi propone l’affitto in nero (che comporta grossi rischi legali sia per inquilino che proprietario), chi si lamenta del canone di locazione troppo alto e chi esige una maggior manutenzione dell’immobile da parte del proprietario. Ma una delle questioni che più frequentemente sorgono in materia di contratti di locazione riguarda la tinteggiatura dell’immobile.

Alle volte questo adempimento diventa motivo di litigio tra proprietario e inquilino: il proprietario, prima di lasciare l’appartamento, pretende che l’inquilino si occupi di tinteggiarlo, così come lo aveva lasciato al momento della consegna. E non sono rari i casi in cui il proprietario dell'appartamento pretenda la ritinteggiatura, pena il trattenimento del deposito cauzionale per destinarlo alla tinteggiatura. Quel che è certo è che il momento della disdetta di un contratto può non essere tra i più felici se proprietario e inquilino non si mettono d’accordo.

Ma come stanno effettivamente le cose e chi deve pensare alla tinteggiatura delle pareti di casa alla fine del contratto di locazione? Tocca al proprietario? O forse all’inquilino?

I documenti a cui pensare quando si redige un contratto di locazione sono tanti: vanno ad esempio indicati tutti i dati catastali dell’immobile, ben precisi e completi, entrando nel dettaglio di tutti i dati catastali, contenuti all’interno della visura catastale. Ma è anche necessario inserire nel contratto di locazione una clausola con la quale il conduttore dichiara di aver ricevuto le informazioni e la documentazione relativa all’APE, l’Attestato di Prestazione Energetica.

Tinteggiatura Casa in Affitto: Chi Paga a Fine Contratto

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La tinteggiatura della casa in affitto a fine contratto è una questione messa spesso in discussione a fine locazione. Se fino ad ora i proprietari pretendevano il tinteggiamento di casa perché presente all’interno del contratto una clausola che obbligava l’inquilino a eliminare, al termine del contratto, le conseguenze del deterioramento subito dalla casa locata per il suo normale uso (e quindi ponendo a carico dell’inquilino la spesa per la tinteggiatura delle pareti), le leggi ora sono cambiate.

A far chiarezza una volta per tutte ci pensa la Corte di Cassazione con una sentenza datata 21 Giugno 2019 (leggi la sentenza 29329/2019).

La sentenza

La Cassazione ribadisce che l’unico compenso previsto in un contratto è il canone di locazione: «La clausola che obbliga il conduttore a eliminare, al termine del rapporto, le conseguenze del deterioramento subito dalla cosa locata per il suo normale uso (nella specie ponendo a suo carico la spesa per la tinteggiatura delle pareti) deve considerarsi nulla, ai sensi dell’art. 79 della stessa legge 392/78 perché, addossando al conduttore una spesa di ordinaria manutenzione che la legge impone, di regola, a carico del locatore, attribuisce a quest’ultimo un vantaggio in aggiunta al canone, unico corrispettivo lecitamente pattuibile a carico del conduttore».

In altre parole, se all’interno del contratto è presente una clausola che obbliga l’inquilino a fine locazione a eliminare le conseguenze del deterioramento dovuto all’uso normale dell’immobile, quindi ritinteggiandolo, questa clausola è da considerarsi nulla, quindi come se non fosse mai esistita, perché attribuisce al proprietario un vantaggio economico non ammissibile.

Brutte notizie quindi per i proprietari che hanno affittato un immobile e pretendono che l’inquilino provveda alla tinteggiatura: non saranno più considerate le clausole che prevedono la tinteggiatura a fine contratto o un canone extra da destinare alla tinteggiatura. La casa va consegnata al proprietario nel normale stato in cui si trova derivante da un uso normale e prolungato (rientra ad esempio nel normale uso il fatto che dopo anni i quadri e i mobili lascino impronte sulle pareti). Insomma, un conto è imbiancare perché le mura sono visibilmente danneggiate, altro è chiedere all’inquilino di ritinteggiare la casa e metterla a nuovo per essere affittata al prossimo inquilino.

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