Coronavirus, approvato il decreto da 25 miliardi. Le misure del Governo

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decreto cura italia

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto "Cura Italia" che contiene le misure economiche per rispondere all'emergenza sanitaria del coronavirus.

Gualtieri ha indicato cinque assi di intervento per il decreto Cura Italia

3,5 miliardi per l'emergenza sanitaria

Stando alle indicazioni date in conferenza stampa dai ministri, sono confermati i principali provvedimenti che si prospettavano alla vigilia. 

Gualtieri ha indicato cinque assi di intervento e ha messo al primo posto il "

Al primo posto tra gli assi di intervento troviamo un finanziamento aggiuntivo molto significativo per il Sistema sanitario nazionale e la Protezione civile, che vale quasi 3,5 miliardi.

Molti gli interventi sanitari, a cominciare dall'assunzione di 20 mila persone con relative coperture. Il Fondo emergenze nazionali sale di 1,65 miliardi, vengono stanziati 150 milioni per gli straordinari del personale sanitario e altri 340 milioni per l'aumento dei posti letto in terapia intensiva. Ci sono 50 milioni per finanziamenti agevolati o contributi alle imprese che producono mascherine e affini e - tra le altre cose - la possibilità di requisire beni mobili o alberghi per fronteggiare l'emergenza con una dotazione di 150 milioni.

Lavoro e aziende

Il secondo asse, da più di 10 miliardi, riguarda il sostegno all'occupazione, la difesa del lavoro e del reddito "affinché nessuno perda il posto di lavoro a causa del coronavirus". Sono previste risorse per 1,3 miliardi per il Fondo di integrazione salariale e 3,3 miliardi per la cassa integrazione in deroga che coprirà anche le aziende "con un solo dipendente". Il governo ha poi precisato che la cig dura al massimo 9 settimane.

E per lavoratori autonomi, stagionali e di altre forme? Gualtieri ha confermato la copertura anche per loro, con un assegno di 600 euro per il mese di marzo: si tratta di un indennizzo che riguarderà quasi 5 milioni di persone. Per gli autonomi e i liberi professionisti questo primo decreto stanzia circa 3 miliardi a tutela del periodo di inattività. In aggiunta è confermato il Fondo per il reddito di ultima istanza che copre tutti gli esclusi dall'indennizzo di 600 euro, "compresi i professionisti iscritti agli ordini": 300 milioni di dotazione.

Per queste categorie è anche prevista la sospensione dei contributi previdenziali. 

Gualtieri ha indicato un ulteriore "taglio al cuneo fiscale" per i lavoratori dipendenti: si parla di un premio da 100 euro per coloro che sono sul posto di lavoro a marzo, fino a 40 mila euro di reddito.

Sempre parlando di lavoro è prevista l'estensione del congedo parentale a 15 giorni (con retribuzione al 50%) e un voucher baby-sitter da 600 euro (con un bonus ulteriore "speciale" per il personale sanitario e le Forze dell'ordine, per cui il bonus vale mille euro) per chi ha bisogno di curare figli fino a 12 anni.

E i permessi della legge 104? Per il periodo marzo-aprile saranno estesi di 12 giorni. 

Inoltre, i licenziamenti verranno congelati: questa misura riguarda le procedure dal 23 febbraio in poi, cioè da quando è scoppiata l'emergenza coronavirus.

Per i lavoratori che sono in quarantena, si conferma il computo del periodo di astensione dal lavoro come malattia.

Liquidità a imprese e famiglie. Mutui, scattano le garanzie pubbliche

Il terzo capitolo del decreto riguarda il sistema del credito e l'agevolazione dell'erogazione di liquidità.

Arriva la sospensione delle rate di mutui e dei prestiti, con garanzie pubbliche.

Viene potenziato il Fondo centrale di garanzia per le Pmi, attivando la gratuità della garanzia prestata dal fondo e altre agevolazioni.

Fisco: slittano obblighi e versamenti

In campo fiscale, si conferma il rinvio degli obblighi fiscali e la sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria: il ministro dell'Economia ha parlato di un differimento al 31 maggio "per le imprese che fatturano fino a 2 milioni" e anche oltre questo limite per le categorie colpite direttamente dalla crisi (turismo, trasporti, ristorazione, cinema e teatri, sport, istruzione, fiere ed eventi). Anche il versamento Iva di marzo è differito. 

Tra le more, un bonus da 100 euro esentasse per i lavoratori dipendenti - a valere sul mese di marzo - con reddito annuo inferiore a 40 mila euro, che svolgano la propria prestazione sul luogo di lavoro (non in smart working). Arriva poi un credito d'imposta al 60% dell'affitto di marzo per botteghe e negozi e la deducibilità estesa per le donazioni effettuate dalle imprese per l'emergenza, mentre quelle delle persone fisiche godono di detraibilità fino a 30 mila euro.

Infine, nel quinto capitolo Gualtieri anticipa misure per le categorie colpite direttamente dalla crisi: tra i settori economici citati, il trasporto merci. Sempre a livello di documenti anticipatori il Cdm, è circolato un provvedimento che prevede un credito d'imposta pari al 60% dell'affitto del mese di marzo per botteghe e negozi. Tra le altre misure, 85 milioni alle scuole per le dotazioni tecnologiche a supporto delle lezioni a distanza.

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