La manovra 2024 riserva un regalo sgradito ai giovani che intendono acquistare casa, con un aggravio di costi non indifferente. Dal primo gennaio 2024 non sono più in vigore le agevolazioni fiscali per i giovani under 36 anni con un ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) inferiore ai 40mila euro. Queste agevolazioni rendevano più accessibile l'acquisto di una prima casa per questa fascia di età, considerando la loro situazione economica.
L'ISEE è un indicatore che valuta la condizione economica di una persona o di un nucleo familiare, tenendo conto non solo del reddito, ma anche del patrimonio e delle caratteristiche del nucleo familiare.
La legge di Bilancio 2024 non contiene alcuna conferma per queste agevolazioni fiscali. Questo significa che i giovani sotto i 36 anni con un ISEE inferiore ai 40mila euro dovranno affrontare costi più elevati per l'acquisto della loro prima casa, rendendo più difficile per i giovani l'accesso alla proprietà di un'abitazione, soprattutto per chi ha una carriera precaria e discontinua.
Viene tuttavia confermata la proroga della garanzia pubblica dell’80% per i mutui contratti per l’acquisto della prima casa: questo fondo interviene sui mutui prima casa, e prioritariamente su quelli stipulati dagli under 36, con rapporto tra somma mutuata e valore della casa dall’80 al 100%, garantendo che in caso di insolvenza del debitore coprirà l’80% del debito residuo.
Le agevolazioni prevedevano l'esenzione dal pagamento di alcune imposte legate all'acquisto della prima casa: l’imposta di registro nella misura del 2% sul valore catastale dell’immobile, l’imposta ipotecaria e quella catastale, nella misura fissa di 50 euro ciascuna.
L’ammontare minimo complessivo di queste imposte era di 1.100 euro, aumentando proporzionalmente al valore dell'immobile.
Inoltre, se il venditore dell'immobile era una società, l'IVA pagata dall'acquirente poteva essere convertita in un credito di imposta. Da quest’anno chi ha meno di 36 anni e un reddito ISEE entro i 40mila euro dovrà tornare a pagare come tutte le imposte di registro, catastali e ipotecarie, e perderà diritto all’eventuale credito di imposta.