Leggere una visura catastale può a prima vista non essere semplice. Ti spieghiamo quindi come fare.
La visura catastale è suddivisa in varie sezioni, ognuna delle quali contiene specifiche informazioni.
Nell’intestazione è riportata la tipologia della visura:
- visura per soggetto (riferita cioè al soggetto/persona giuridica di cui sono stati inseriti nella richiesta i dati anagrafici o la denominazione/codice fiscale dell’impresa)
- visura per immobile (quando, nella richiesta, sono stati inseriti i dati catastali) ed eventualmente, se la visura è storica.
Nella parte alta sono indicati data e ora di evasione, numero di documento estratto: questi sono dati importanti dai quali si comprende se il documento è aggiornato o meno;
Sotto all’intestazione sono visibili i dati della richiesta: comune e provincia in cui si trova l’edificio o unità immobiliare (per ogni comune è indicato anche un codice di identificazione), il tipo di catasto (catasto terreni o fabbricati) e il soggetto individuato con l’indicazione dei dati anagrafici e del codice fiscale;
All’interno della colonna, a partire da sinistra, è riportato il numero degli immobili presenti. Nelle colonne seguenti sono riportati i dati catastali identificativi dell’immobile:
- la sezione urbana, non sempre indicata, indica la suddivisione territoriale;
- il foglio, che è una unità territoriale nella quale ogni comune italiano è suddiviso dal punto di vista catastale;
- la particella, a volte detta anche mappale o numero di mappa, rappresenta all’interno del foglio, una porzione di terreno, o il fabbricato e l'eventuale area di pertinenza, e viene contrassegnata, tranne rare eccezioni, da un numero.
- il subalterno, identifica la singola unità immobiliare esistente su una particella.
A seguire si trovano i dati di classamento e più precisamente:
- la zona censuaria, che è un dato attribuito dal catasto il quale ha suddiviso i comuni in zone sulla base della loro redditività (valore economico);
- la micro zona, che è una sottozona della zona censuaria, spesso non indicata in visura;
- la categoria catastale cioè una sigla che indica la destinazione d’uso di una unità immobiliare. Per esempio se è una abitazione di tipo civile (A/2), un villino (A/9), una attività commerciale (C/1), un magazzino (C/2) ecc.;
- la classe, che è sempre un dato elaborato dal catasto con riferimento al pregio dell’unità immobiliare; si va dal numero 1 che indica il livello più basso al numero 5 che è il livello più alto;
- la consistenza, misurata in vani catastali per le unità immobiliari con funzioni residenziali o in metri quadrati per i locali commerciali, i garage, i magazzini ecc.; i vani non corrispondono alle stanze ma vengono determinati con uno specifico calcolo;
- la superficie catastale, che indica i metri quadrati dell’immobile con riferimento ai locali commerciali ed artigianali, ai posti auto e dal novembre 2015 anche per gli immobili a destinazione residenziale; si suddivide in superficie totale e in totale escluse le aree scoperte (cioè esclusi i balconi, terrazzi, verande ecc.); coincide con quella calpestabile;
- la rendita catastale, cioè il valore espresso in euro con cui vengono determinate le imposte; esso varia in base alla categoria, alla classe nonché all’estensione dell’immobile;
Accanto si trovano i dati ulteriori dove vengono inserite eventuali annotazioni.
Nella sezione “Intestato” sono indicati il numero degli intestatari, i loro nominativi con i dati anagrafici e quelli fiscali ed i diritti ed oneri reali, cioè i titoli di possesso (proprietà, usufrutto, nuda proprietà ecc.) con le relative quote.