Certificato di residenza: Cos’è e Come si Richiede?

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Il certificato di residenza è un documento che certifica dove il cittadino vive stabilmente, e cioè dove ha fissato la propria dimora abituale. Esistono casi in cui basta una semplice autocertificazione, altri invece in cui è necessario il certificato storico di residenza.

Per una ragione o per un’altra, può succedere a tutti di dover dimostrare la propria residenza alla Pubblica Amministrazione o a un privato, quando si partecipa a un bando, a un concorso o quando si stipula un contratto in banca. Come fare? Semplice. Basta richiedere il certificato di residenza, un documento che certifica dove il cittadino vive stabilmente, e cioè dove ha fissato la propria dimora abituale. Potrai trovare diverse modalità per ottenere un certificato di residenza e in alcune circostanze (previste dalla legge) potrai addirittura presentare una semplice autocertificazione di residenza (chiamata «dichiarazione sostitutiva»). Se necessario, puoi anche richiedere il certificato storico di residenza che registra tutti i cambi di residenza all’interno del Comune effettuati dal cittadino richiedente.

Residenza o domicilio?

residenza online

La residenza è l’indirizzo in cui si ha la propria abituale dimora, e cioè il luogo in cui si vive in modo stabile e duraturo. Per definire qual è la propria residenza, si considerano due aspetti: il luogo in cui si vive stabilmente e si ha vita sociale, e la volontà di vivere stabilmente in quel luogo. Non esiste quindi un numero minimo di giorni da trascorrere a quell’indirizzo, poiché l’attestato di residenza viene redatto in base a una valutazione complessiva.

La residenza non sempre coincide con il domicilio, ossia il luogo in cui la persona ha stabilito i propri affari e interessi. Un esempio in cui residenza e domicilio coincidono è il caso di un professionista che stabilisce all’interno della propria abitazione il proprio studio professionale.

Prima di procedere, ricordiamo che non è possibile fissare la residenza in una dimora dove non si vive abitualmente, perché significa commettere reato di falso in atto pubblico.

Certificato di residenza: cos’è e validità?

In alcuni casi si ha l’esigenza di certificare, con un apposito documento, il luogo della propria residenza. Il certificato di residenza è un certificato anagrafico che attesta il fatto che la residenza è stata fissata in un determinato Comune e in un determinato indirizzo di residenza. Questo documento non è valido per sempre. Dal momento del rilascio, infatti, il certificato di residenza ha una durata di sei mesi, trascorsi i quali il certificato non è più valido.

La richiesta del certificato di residenza può essere avanzata dalla Pubblica Amministrazione o da un privato per molte ragioni: partecipare a un bando o concorso, stipulare un mutuo in banca, effettuare una compravendita immobiliare, iscrivere proprio figlio a scuola.

Certificato di residenza: come richiederlo?

residenza sulla mappa

La richiesta di certificato di residenza viene gestita dal Comune, con tempi e modalità di trasmissione differenti a seconda dell’Anagrafe. Anche se gli enti pubblici si stanno adeguando a rilasciare in modo telematico alcuni certificati, non tutti hanno sviluppato lo stesso grado di efficienza. A volte potrebbe dunque essere necessario recarsi personalmente all’Ufficio Anagrafe del Comune in cui si ha la residenza, con i tempi e i limiti che questo comporta.

Un’altra soluzione è ottenere il certificato di residenza online e affidarsi ai servizi di Pratiche.it: un incaricato Pratiche.it si recherà presso gli uffici Comunali, con i documenti utili per la richiesta, permettendo di ricevere il Certificato di Residenza comodamente sul proprio computer o smartphone, evitando lunghe code agli sportelli e, inviando il documento anche per Posta Prioritaria, al domicilio preferito.

Il certificato di residenza non sempre è soggetto all’imposta di bollo di 16,00 euro, più 0,52 euro per diritti di segreteria. È possibile beneficiare dell’esenzione dal bollo quando la richiesta venga inoltrata da uno studio legale o un procuratore per uso notifica atti giudiziari.

Sono invece in carta semplice e, quindi, liberi dall’imposta di bollo, i seguenti certificati:

  • certificati necessari per iscriversi alla scuola materna, asilo nido e borse di studio
  • certificati per ottenere l’assistenza sanitaria
  • certificati per l’iscrizione alle liste di collocamento
  • documenti per la leva militare
  • sussidi per l’ammissione in istituti di beneficenza
  • atti e copie del procedimento di accertamento e riscossione delle imposte, istanze di rimborso imposte
  • atti per la procura di minori, procedimenti di adozione speciale e affidamento
  • certificati richiesti all’ASL
  • atti e documenti relativi alla formazione delle liste
  • denunce di smarrimento e duplicati di atti e documenti emessi dalla Pubblica Amministrazione
  • certificati dello stato civile e per la scuola superiore
  • pratiche di divorzio (ma non di separazione)
  • dichiarazioni sostitutive di certificazione e dichiarazioni sostitutive di atti di notorietà (esse non vanno più autenticate e perciò non scontano più l’imposta di bollo)
  • atti, documenti, istanze, certificazioni per organizzazioni non lucrative di utilità sociale (cosiddette Onlus)
  • istanze firmate davanti al funzionario incaricato a ricevere la documentazione (legge Bersani ter)
  • perfezionamento pratiche assicurative
  • partecipazione a pubblici concorsi
  • domande, certificati, documenti e ricorsi in materia di assicurazioni sociali obbligatorie, assegni familiari, pensioni, iscrizione alle liste di collocamento.

Per tutti gli altri casi, generalmente, l’imposta di bollo è richiesta.

Certificato di residenza: quando basta l’autocertificazione certificato di residenza?

In alcuni casi, espressamente previsti dalla legge, è possibile sostituire il certificato con una semplice autocertificazione. In particolare, basta l’autocertificazione di residenza se il certificato è indirizzato a una pubblica amministrazione. Gli enti statali che necessitano di queste informazioni sono obbligate ad accettare le autocertificazioni, ossia le dichiarazioni redatte e firmate dal cittadino stesso, senza necessità di presentare il certificato vero e proprio. Con l’autocertificazione il cittadino dichiara dove ha la propria residenza e si assume la responsabilità delle sue dichiarazioni. 

Certificato storico di residenza

mappa localizzazione

Il certificato storico di residenza, a differenza di quello ordinario, attesta tutti i cambi di residenza del soggetto all’interno del Comune. Il certificato di residenza ordinario, invece, attesta dove il soggetto risiede al momento della richiesta, ma senza dare nessuna specifica sulle residenze passate. Le modalità per richiederlo sono le stesse previste per certificato ordinario. È possibile la richiesta del certificato storico di residenza anche di persone decedute o emigrate in altro Stato.

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