Le autorità tentano di bandire l’illegalità che dilaga nel settore degli affitti brevi e dal 2023 sarà in vigore l’obbligo di comunicazione all’Agenzia delle Entrate dell’anno di locazione e dei dati catastali dell’appartamento affittato.
Anno nuovo, regole nuove per gli affitti brevi. Dal 1° gennaio 2023 i codici fiscali dei locatori, i redditi percepiti e i dati catastali degli immobili affittati dovranno essere comunicati all’agenzia delle Entrate. Chi non lo fa rischia il blocco dell’account.
L’Italia si prepara come il resto d’Europa a fare i conti con i nuovi e più stringenti obblighi comunicativi. La direttiva n. 2021/514/Ue (Dac 7) ha previsto un regime di cooperazione amministrativa nel settore fiscale e di scambio automatico di informazioni tra Stati e gestori di piattaforme digitali.
Esoneri
Le operazioni sotto la lente non riguarderanno le società per le quali la piattaforma ha intermediato oltre 2mila locazioni e i soggetti con meno di 30 locazioni per corrispettivi totali fino a 2mila euro per ciascun periodo di riferimento. Queste esclusioni servono a limitare eccessivi oneri per operatori alberghieri e tour operator che forniscono alloggi con una elevata frequenza o per i soggetti che, compiendo un numero limitato di operazioni, non evidenziano un significativo rischio di evasione d’imposta.
I dati da mandare al fisco
Il fisco dovrà essere informato sui codici fiscali dei locatori dell’immobile, sui redditi percepiti, sul numero di operazioni effettuate e sui dati catastali degli immobili in locazione. Chi non si atterrà alle regole rischia di dovere interrompere l’attività di affitto. I dati catastali sono disponibili all'interno di una visura catastale aggiornata, che potrai ottenere anche online con Pratiche.it.
Il gestore sarà tenuto a comunicare all’agenzia delle Entrate, oltre al numero di giorni di locazione e la tipologia di unità immobiliare inserita nell’inserzione, «il corrispettivo totale versato o accreditato nel corso di ogni trimestre del periodo oggetto di comunicazione e il numero di attività pertinenti per il quale il corrispettivo è stato versato o accreditato»; dovranno poi essere comunicati, con riguardo al medesimo ambito temporale, anche eventuali imposte, diritti o commissioni trattenuti o addebitati dal gestore della piattaforma.
L’omessa comunicazione alle Entrate delle informazioni richieste è punita con la sanzione da 2mila a 21mila euro, aumentata della metà; la sanzione è dimezzata se le informazioni sono fornite in modo incompleto o inesatto. Inoltre, se il locatore non trasmette al gestore della piattaforma tutte o alcune delle informazioni citate, dopo due solleciti inviati senza risposta e, comunque, decorsi 60 giorni dall’invio della richiesta iniziale, verrà escluso dalla piattaforma senza possibilità di riattivare un altro account.