Bonus casa, rischio carcere in caso di falso nelle asseverazioni

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Pene più severe per chi assevera false spese, per i tecnici complici di illeciti anche multe fino a 100mila euro.

Superbonus, la stretta di Draghi

Non solo il 110 per cento, ma tutti i bonus casa. Per i professionisti che attestano il falso nelle procedure relative alle detrazioni si applica una nuova sanzione penale dal perimetro molto largo. L’intervento è stato pensato per prevenire gli abusi registrati nei mesi scorsi con l’idea di concentrare le contestazioni sulle false attestazioni dei professionisti abilitati.

E' quanto si legge nella bozza del decreto che introduce «misure urgenti per il contrasto alle frodi in materia edilizia». Il tecnico abilitato che, nelle asseverazioni, espone informazioni false o omette di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione dello stesso oppure attesta falsamente la congruità delle spese, sarà punito con la reclusione da 2 a 5 anni e con la multa da 50.000 a 100.000 euro. Scatterà anche un possibile aumento di pena se il fatto è commesso al fine di conseguire un ingiusto profitto per sé o per altri, circostanza che potrebbe essere molto frequente.

Il reato ha una portata ampia. Consiste, innanzitutto, nell’esporre informazioni false: quindi, nell’indicare dati che non corrispondano alla realtà, a partire dall’attestazione falsa di congruità delle spese. Non solo, però, perché vengono punite anche le omissioni di informazioni rilevanti «su requisiti tecnici del progetto di intervento o sulla effettiva realizzazione del progetto». L’omissione di questi elementi dovrà essere sempre dolosa, quindi volontaria.

Per i crediti dei bonus edilizi sono possibili, oltre alla cessione del primo richiedente, «due ulteriori cessioni» ma solo se effettuate «a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all’albo». Inoltre «al credito è attribuito un codice identificativo univoco, da indicare nelle comunicazioni delle eventuali successive cessioni». Le disposizioni si applicano alle cessioni inviate all'Agenzia delle entrate dal primo maggio 2022. 

Ampie critiche dai professionisti

La soluzione individuata è stata da subito oggetto di critiche durissime da parte dei professionisti. In una nota inviata al Presidente del Consiglio Mario Draghi, la Rete delle professioni tecniche ha sottolineato il grave rischio di creare nuovamente difficoltà insormontabili nel processo di miglioramento energetico e di messa in sicurezza degli edifici e ha quindi chiesto il ritiro delle nuove sanzioni o la correzione della norma.

I professionisti tecnici, si legge nella nota, “non comprendono la necessità di un  inasprimento delle sanzioni” dal momento che “proprio per il Superbonus, da sempre sono previste le dichiarazioni asseverate dei tecnici abilitati e il provvedimento, stando ai dati dell’Agenzia delle Entrate, si caratterizza per una percentuale di frodi - ad oggi peraltro solo ipotizzate e presunte - pari al 3% sul totale degli importi delle opere coperte dall’incentivo statale. Inoltre non si hanno notizie, ad oggi, di responsabilità dei professionisti tecnici in proposito, né di dichiarazioni false o infedeli accertate come tali”.

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