Per molti italiani si avvicina la scadenza per il pagamento della TARI, la tassa rifiuti. Se nel 2020 il calendario di riferimento è stato letteralmente stravolto dall’emergenza coronavirus, anche nell’ordinario il termine di versamento per la TARI non è unico in tutta Italia. Cerchiamo allora di capire innanzitutto come si calcola la TARI (non preoccuparti, è semplice e lo spiegheremo in modo ancora più semplificato con l’aiuto di esempi e tabelle), per poi soffermarci sulle scadenze TARI in tutta Italia e sulle modalità di pagamento TARI.
TARI, TASI, TARES: con tutte queste sigle che cominciano per T basta un attimo a fare confusione. La TARI è stata introdotta dal 2014 e proprio dal 2014, la TARI ha sostituito la TARES, che è stata in vigore solo nel 2013. La Legge di bilancio 2020 ha previsto che la TASI venga eliminata e accorpata nella Super IMU.
La TARI va pagata al Comune di residenza da chiunque occupi un immobile, indipendentemente dal fatto che siano proprietari o affittuari. Caso particolare riguardante la locazione: in caso di locazione breve dell’immobile (non superiore a sei mesi) la tassa non è dovuta dall’inquilino (affittuario), ma resta esclusivamente in capo al possessore (il proprietario).
È passato un po' di tempo da quando la TARI ha visto i riflettori puntati su di sé, a causa di un calcolo scorretto da parte di moltissimi Comuni italiani. Ma ora sono altre le novità, dato che a partire dal 1 gennaio 2020 ha debuttato la nuova Tassa sui Rifiuti. Di cosa si tratta? Il 31 ottobre 2019 ARERA (L'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) ha varato il "metodo tariffario servizio integrato di gestione dei rifiuti" e, in un'apposita memoria ha reso noti i principi basilari del nuovo metodo, e cioè:
- incentivare il miglioramento dei servizi di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti
- omogeneizzare le condizioni nel Paese
- garantire trasparenza delle informazioni agli utenti.
In sostanza, la Nuova TARI è calcolata sulla base dei rifiuti effettivamente prodotti e smaltiti in relazione ai costi di servizio. In più, eventuali variazioni tariffarie saranno ammesse solo se giustificate da miglioramenti di qualità del servizio o per l’attivazione di servizi aggiuntivi per i cittadini. Qualsiasi aumento arbitrario e ingiustificato delle tariffe non sarà più legittimo. Infine, i gestori dovranno rendere accessibili e comprensibili i documenti e le informazioni agli utenti introducendo la Carta della Qualità del servizio smaltimento rifiuti e i documenti per la riscossione della TARI.
Tra le novità per il nuovo anno ci sono le modifiche nella definizione di rifiuto urbano e la soppressione della categoria di rifiuti speciali assimilati agli urbani. I cambiamenti si applicano a partire dal 1° gennaio 2021.