È ormai di due mesi fa la notizia sulla Tari «gonfiata», la tassa comunale sui rifiuti che dal primo gennaio 2014 ha sostituito la TARES. Oltre 800 amministrazioni locali hanno infatti moltiplicato in modo illegittimo la Tari su box, cantine e pertinenze anche fino al doppio rispetto all'importo effettivamente dovuto.
Tari Gonfiata dai Comuni: Ancora Fermi i Rimborsi

Sembra ancora lontano dalla risoluzione il problema della Tari Gonfiata in oltre 800 Comuni d'Italia
Come si Calcola la TARI
Come ribadisce il MEF in una circolare del 20 Novembre 2017, per il calcolo della TARI si fa riferimento a due quote:
- la quota fissa di ciascuna utenza domestica deve essere calcolata moltiplicando la superficie dell’alloggio sommata a quella delle relative pertinenze per la tariffa unitaria corrispondente al numero degli occupanti dell’utenza stessa;
- la quota variabile è costituita da un valore assoluto, vale a dire da un importo rapportato al numero degli occupanti che non va moltiplicato per i metri quadrati dell’utenza e va sommato come tale alla parte fissa.
Tuttavia, dato che in Italia non è raro che pertinenze, box e garage siano divisi dall'abitazione, si è avuta una moltiplicazione dell'importo complessivo della tassa da parte dei Comuni, che hanno calcolato la quota variabile più volte tante quante sono le pertinenze prese singolarmente (ad es. box e cantine) e non solo sulla superficie abitabile. In sostanza, è come se l'immondizia prodotta dalla famiglia fosse aumentata in relazione alle diverse pertinenze presenti.
Il Rimborso

Tra i Comuni interessati ci sono Milano, Genova, Ancona, Napoli, Rimini, Andria, Siracusa, Catanzaro. Risultano in regola invece Aosta, Torino, Trieste, Bologna, Firenze, Perugia, Roma, Campobasso, Bari, Potenza e Palermo. L’errore sarà stato dei Comuni, ma chi rischia di pagarlo sono le famiglie.
Svelato il misfatto, è ora però di pensare al rimborso dei contribuenti che per dei calcoli errati si sono trovati a pagare più del dovuto su garage, cantine e pertinenze. A frenare i rimborsi ci sono però alcuni problemi non da poco: Come calcolare i rimborsi? E come finanziare la restituzione dei rimborsi?
Il principio della Tari è che il ricavo serve a finanziare il servizio stesso. In più, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti non possono essere finanziati da altri fondi. Seguendo questa via, i rimborsi dovrebbero dunque essere chiesti a tutti gli utenti nei prossimi anni per finanziare i rimborsi degli errori passati, soluzione già bocciata dal Governo.
Ma non basta, perché non tutti i Comuni riconoscono il problema della Tari «gonfiata».
Per risolvere il problema servirebbe una norma ponte, che permetterebbe di coprire i rimborsi con le risorse del bilancio.