La rendita catastale può variare nel tempo, in particolare se le condizioni dell’immobile sono cambiate rispetto all’ultima volta che è stata calcolata questa informazione. Ma in quali situazioni si determina una variazione della rendita catastale con conseguente variazione delle imposte da pagare?
LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE
Alcuni lavori di ristrutturazione determinano una variazione della rendita catastale, e quindi vanno ad incidere sul calcolo dell’IMU:
- Frazionamento o fusione di unità immobiliari;
- Realizzazione di un secondo bagno;
- Costruzione di un armadio a muro;
- Montaggio di una veranda;
- Richiesta cambio di destinazione d’uso;
- Recupero del sottotetto e trasformazione in mansarda;
- Creazione di solai e soppalchi.
CAMBIO DI DESTINAZIONE D’USO
La destinazione d’uso rappresenta la finalità di utilizzo di un immobile. Una sua modifica può avvenire nel caso in cui si individui un errore di classificazione al Catasto o anche per ristrutturazioni complete, ampliamenti e frazionamenti.
IMMOBILE IN STATO DI ABBANDONO E DI DEGRADO
Il valore della rendita catastale può subire delle riduzioni nel tempo, come ad esempio nel caso di un immobile (o parte di esso) in uno stato di degrado, ovvero se è di vecchia costruzione e si trova in una condizione non favorevole ad essere abitato. In questi casi è possibile chiedere una denuncia di variazione della rendita, tramite un tecnico professionista.
INSTALLAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
L’installazione di impianti fotovoltaici può determinare una rivalutazione della rendita catastale quando la potenza nominale dell’impianto è maggiore a 3 kWp e se comporta un aumento superiore al 15% del valore catastale dell’immobile e quando la potenza nominale dell’impianto è maggiore di 3 volte il numero delle unità immobiliari le cui parti comuni sono servite dall’impianto, indipendentemente che sia installato istallato al suolo o in copertura.