Il certificato di morte in alcuni casi particolari può essere sostituito dall’autocertificazione di morte. L’autocertificazione è una dichiarazione scritta dal richiedente con la quale si certifica la morte del defunto.
Quando è possibile utilizzarla? L’autocertificazione di morte si può utilizzare nei casi in cui il destinatario siano gli uffici della Pubblica Amministrazione o i gestori di pubblici servizi.
In caso invece di comunicazione tra privati (ad esempio l’azienda del familiare che richiede il permesso per lutto, oppure la società che fornisce le utenze di luce, telefono, gas), questi non hanno l’obbligo di accettare le autocertificazioni ed è un loro diritto richiedere la consegna di un certificato di morte.
La dichiarazione sostitutiva del certificato di morte, reperibile e scaricabile sui siti istituzionali degli Uffici della Pubblica Amministrazione, contiene le seguenti informazioni:
- generalità del dichiarante: nome, cognome, luogo e data di nascita;
- grado di parentela che intercorre tra il dichiarante ed il defunto;
- generalità del defunto: nome, cognome, luogo e data di nascita;
- informazioni sul decesso: giorno e luogo in cui è avvenuto.
Ricordiamo che l’autocertificazione deve corrispondere alla realtà dei fatti, in caso contrario comporta le conseguenze penali previste dall’ordinamento giuridico per le dichiarazioni non veritiere. Alla dichiarazione sostitutiva del certificato di morte, come per qualsiasi altra autocertificazione, va sempre allegata la fotocopia di un documento di identità (sia se viene consegnata di persona che via posta, via fax o via e-mail).