Open Space nella Zona Giorno: Documenti e Permessi

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open space zona giorno

Un open space nella zona giorno è l’ideale per creare un ambiente aperto e luminoso. Cosa serve per creare un open space nella zona giorno.

Acquistare una casa con qualche anno sulle spalle è sicuramente il modo giusto per risparmiare. Certo, qualche lavoretto di ristrutturazione sarà indispensabile, ma il costo decisamente ridotto rispetto a una casa di nuova costruzione si rivelerà un acquisto eccellente. Ricorda poi che ci sono Tanti Incentivi e Agevolazioni per Ristrutturare Casa. Ristrutturare casa ti permetterà di adeguare lo spazio alle tue esigenze, facendo dei piccoli o grandi ritocchi in base a quello che più ti piace. Dai punti luce alla ristrutturazione del bagno, dal parquet nelle camere all’open space nella zona giorno.

L’open space, cioè uno spazio senza nessuna o poche pareti divisorie tra le varie zone, rimette in discussione la disposizione degli appartamenti italiani, cambiando totalmente il modo di vivere casa, o almeno la zona giorno. Tipico delle vecchie abitazioni italiane è appunto avere la zona giorno divisa in più stanze: soggiorno, cucina e a volte persino la sala da pranzo a parte.

L’open space nella zona giorno sembra proprio essere l’ondata di freschezza, luminosità e condivisione che molte persone cercano in una casa. Permette inoltre di avere la più ampia libertà di distribuzione dei mobili oltre, ovviamente, ad ottimizzare al meglio lo spazio a disposizione.

Open Space nella Zona Giorno: Come Fare

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C’è chi preferisce demolire tutti i tramezzi, chi invece opta per mantenere almeno una divisione parziale. Si può ad esempio demolire solo in parte una parete divisoria e lasciare una colonna o un elemento centrale, spesso trasformato in una libreria.

Ma per poter creare il vostro open space nella zona giorno, non basta certo armarsi di martello e scalpello in uno sfoggio di forza bruta. Bisogna prima verificare che non si tratti di un muro portante (minimo 25 cm), che non deve essere abbattuto assolutamente: in alcuni casi si può aprire un varco sul muro portante, posizionando delle apposite putrelle di sostegno. I tramezzi invece sono sottili (da 8 cm a 12 cm) e servono a suddividere in vani gli spazi interni: sono questi i muri che si possono buttare giù senza molti ripensamenti. Per sapere se un muro è portante oppure no, e più in generale per poter modificare la distribuzione delle stanze e creare il tuo open space nella zona giorno, ti potrà essere utile una planimetria catastale, oltre ovviamente alla consulenza di un professionista che saprà consigliarti su come progettare il tuo open space.

Ristrutturare Casa: la Planimetria Catastale

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La planimetria catastale è il punto di partenza per progettare la ristrutturazione di una casa. In sostanza, la planimetria catastale rappresenta il disegno tecnico che indica il piano di costruzione dell’abitazione. Consente di avere su carta la distribuzione delle stanze e dello spazio della casa, sapere con precisione dove sono posizionate porte e finestre, scale e balconi. Con una planimetria catastale a portata di mano potrai capire come intervenire per migliorare lo spazio. In fase di ristrutturazione della casa, la planimetria catastale ti verrà chiesta ogni volta che andrai a richiedere un preventivo per arredare una stanza, progettare una scala o realizzare un nuovo bagno. Quei brutti schizzi a matita fatti per rendere (spesso male) l’idea di come sono distribuiti gli spazi, potrebbero non essere abbastanza per il professionista, che ti chiederà se puoi gentilmente procurarti una planimetria catastale all’incontro successivo.

Ristrutturazione Casa: la CILA

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Ma per avviare dei lavori edilizi è necessario presentare la CILA, la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata.

La CILA si presenta tramite un tecnico abilitato, per opere di manutenzione straordinaria senza modifiche strutturali, cioè le tipiche ristrutturazioni che prevedono la modifica della distribuzione interna delle stanze.

Ma esistono altre due pratiche che autorizzano l’inizio di lavori edilizi:

  1. la SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività): per interventi di manutenzione straordinaria che riguardano le parti strutturali dell'edificio, gli interventi di restauro che riguardano le parti strutturali dell'edificio, di risanamento conservativo e interventi di ristrutturazione edilizia.
  2. Il Permesso per Costruire: per interventi di nuova costruzione e di ristrutturazione urbanistica

Come dicevamo, la CILA può essere presentata dal proprietario dell'immobile all'ufficio tecnico del Comune, ma è sempre preferibile che venga consegnata direttamente dal tecnico abilitato che si è occupato dell'asseverazione e dei disegni tecnici.

Infine, l'ultimo passo è mettere a conoscenza il catasto di eventuali modifiche interne (apertura o chiusura di porte, demolizione o costruzione di muri divisori) apportate all'immobile a seguito dell'intervento di un professionista.

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