Ius sanguinis, ius soli e ius culturae. Cosa sono?
Lo ius soli prevede che la cittadinanza sia acquisita per il fatto di essere nati sul territorio dello stato e non è prevista in Italia, eccetto in rari casi (figlio di ignoti, apolidi o impossibilità di trasmissione della cittadinanza dei genitori).
Lo ius culturae è l’opportunità di concedere la cittadinanza ai minori stranieri che sono nati o vivono da un certo numero di anni in un Paese e che abbiano svolto almeno un ciclo scolastico in Italia.
La ius sanguinis, è il principio della cittadinanza per discendenza, cioè l’acquisizione della cittadinanza da genitore a figlio. Questo concetto della trasmissione della “italianità” per discendenza è legato alla storia delle migrazioni di massa dall’Italia verso altre nazioni, come Brasile, Argentina, Stati Uniti.
Ora che abbiamo fatto un po’ più di chiarezza, possiamo dire che la cittadinanza italiana è trasmessa secondo il principio dello ius sanguinis da genitore a figlio. La cittadinanza può essere richiesta anche dagli stranieri che risiedono in Italia da almeno dieci anni e sono in possesso di determinati requisiti. In particolare il richiedente deve dimostrare di avere redditi sufficienti al sostentamento, di non avere precedenti penali, di non essere in possesso di motivi ostativi per la sicurezza della Repubblica.
Si può diventare cittadini italiani anche per matrimonio. La 'cittadinanza per matrimonio' è riconosciuta dal prefetto della provincia di residenza del richiedente.
La cittadinanza italiana si trasmette quindi per sangue e cioè un genitore italiano genera figli italiani, indipendentemente da dove essi nascano (Art. 1 legge 5 febbraio 1992, n.91). Questo si traduce nella possibilità da parte di cittadini stranieri che abbiano un genitore o un avo italiano (anche di seconda, terza, quarta generazione e oltre) di diventare a tutti gli effetti cittadini italiani. Attenzione però: se abbiamo detto che la cittadinanza italiana si trasmette da padre a figlio senza limiti di generazione a condizione che né il richiedente né gli ascendenti abbiano mai rinunciato alla cittadinanza italiana, la trasmissione della cittadinanza per linea materna è possibile solo per i figli nati dopo il 1° gennaio 1948.
Ma entriamo nel vivo della questione e capiamo come ottenere la cittadinanza italiana per discendenza
Se sei interessato a ottenere la cittadinanza italiana dovrai:
- dimostrare la discendenza da un soggetto originariamente cittadino italiano (l’avo emigrato)
- provare l’assenza di interruzioni nella trasmissione della cittadinanza. Cioè la mancata naturalizzazione straniera dell’avo prima della nascita dei figli e l’assenza di dichiarazioni di rinuncia alla cittadinanza italiana da parte dei discendenti successivi prima della nascita della successiva generazione (per dimostrare che la catena di trasmissione della cittadinanza non si è interrotta).
La discendenza deve essere dimostrata tramite gli atti di stato civile (nascita, matrimonio) e la domanda, corredata dalla documentazione, deve essere presentata alla rappresentanza diplomatica italiana nel paese in cui risiedi. Ma quali documenti ti serviranno?