Casa in affitto, l’Ape è sempre obbligatorio?
Affittare casa prevede numerosi obblighi da parte del padrone di casa. Tra questi, l’obbligo di presentare al futuro inquilino l’Ape, acronimo di «Attestazione di Prestazione Energetica»): in pratica, è un documento che descrive le prestazioni energetiche di un edificio, di un appartamento, di un negozio o altra unità immobiliare. L’Ape dà un punteggio all’immobile in termini di isolamento e consumo del calore al fine di valutare la convenienza dell’acquisto o dell’affitto e stabilire i costi che potrebbero derivare dai consumi del riscaldamento e, quindi, del gas.
Quando di affitta casa, la certificazione energetica è richiesta:
- quando viene messo un annuncio commerciale di locazione: l’annuncio per legge deve riportare l’indice di prestazione energetica e la classe energetica indicata nell’Ape.
- quando si conclude un nuovo contratto di locazione di edifici o di singole unità immobiliari, se il contratto è soggetto a registrazione (quindi di durata pari o superiore a 30 giorni, restando esclusi i contratti inferiori a 30 giorni conclusi con lo stesso locatore nell’arco dell’anno, come, ad esempio, nel caso di locazioni turistiche).
Anche se non è obbligatorio allegare l'APE al contratto di locazione, è necessario inserire nel contratto una clausola con la quale “l’acquirente o il conduttore dichiarano di aver ricevuto le informazioni e la documentazione, comprensiva dell’attestato, in ordine alla attestazione della prestazione energetica degli edifici.”
Ci sono tuttavia dei casi in cui l’Ape non è obbligatorio:
- in caso di affitti di natura transitoria di non oltre 30 giorni complessivi nell’anno (dove non c’è nemmeno obbligo di registrazione);
- contratti che non possono considerarsi nuove locazioni, come ad esempio proroghe, cessioni di contratto, subentro nei contratti in caso di cessione d’azienda.