Bonus vacanze per pagare l'ombrellone, ma solo se la spesa per i servizi di spiaggia è compresa nella fattura dell'albergo. Sconto anche per chi prenota tramite agenzia, ma solo se la fattura viene emessa dalla struttura turistica. Con una circolare, l'Agenzia delle entrate ha fatto una serie di precisazioni e chiarito che se il bonus non si usa non si può avere il rimborso, ma se l'albergo non lo accetta spetta comunque il credito d'imposta del 20 per cento del totale. A causa delle chiusure dovute alla seconda ondata di coronavirus, anche il bonus vacanze riuscirà ad ottenere la proroga fino al 2021. Infatti, nel Decreto Ristori – con il quale il Governo intende fornire aiuti e indennizzi a tutte le attività e i lavoratori colpiti dalla crisi – verranno allungati i termini e le scadenze del bonus vacanze fino al 30 giugno 2021. Ma vediamo insieme tutti i chiarimenti sul bonus vacanze di 500 euro.
Bonus vacanze: Arrivano i Chiarimenti dall'Agenzia delle Entrate
L'Agenzia delle Entrate rilascia nuove precisazioni sull'utilizzo del bonus vacanze fino a 500 euro e prorogato al 30 giugno 2021.
Bonus Vacanze: le Strutture Accettate
Il bonus vacanze può essere speso per pagare i servizi di strutture regolamentate:
- alberghi
- resort
- motel
- hotel
- residence
- pensioni
- villaggi turistici
- ostelli della gioventù
- rifugi di montagna
- colonie
- agriturismi
- bungalow
- bed and breakfast
- case vacanze
Quanto ai B&B e alle case vacanze, sono comprese solo le strutture gestite da titolari in possesso delle autorizzazioni amministrative, mentre è esclusa la possibilità di usare il bonus per chi svolge questa attività in materia occasionale.
Sì all'ombrellone, ma solo se compreso nel prezzo dell'hotel
Per poter utilizzare il bonus è necessario almeno un pernottamento. Quanto alla possibilità di pagare l'accesso in spiaggia con sdraio e ombrellone, il bonus può essere utilizzato anche per questa spesa solo se il costo è indicato nella fattura dell'albergo.
I pagamenti anche tramite agenzie
Il bonus si può spendere anche se si paga tramite di agenzie di viaggio o tour operator. Condizione indispensabile, però, è che la fattura sia emessa dalla struttura turistica. Così nel caso di pagamento tramite agenzia, l'agenzia dovrà emettere la fattura per conto dell'albergo.
Credito d'imposta anche se l'albergo non fa lo sconto
In ogni caso il bonus non può superare la spesa e può essere usato solo presso una struttura. Così se una famiglia di tre persone spende 400 euro, il bonus cui ha diritto è pari a 400 euro, di cui 320 euro come sconto presso il fornitore e 80 euro da portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi. Se invece si spendono 600 euro, si potrà utilizzare l'intero bonus di 500 euro, 400 euro sotto forma di sconto e 100 euro come credito d'imposta. Questo meccanismo è valido comunque, per cui, chiarisce l'Agenzia, se l'albergo non accetta il bonus, si ha comunque diritto alla quota del 20% del credito d'imposta, a fronte della fattura intestata a chi ha richiesto di utilizzare il bonus.
In caso di genitori separati
Il bonus vacanze può essere speso da uno qualunque dei familiari e la detrazione utilizzata da chi lo ha richiesto, a patto che il familiare sia nel proprio Isee. Quindi madre o padre possono avere lo sconto Irpef anche se pagano la vacanza solo per i figli, a patto che siano tutti nello stesso nucleo familiare. Invece in caso di genitori separati con il figlio a carico di entrambi ma nel nucleo Isee della madre, se il figlio va in vacanza con il padre, con la fattura intestata al figlio il padre avrà lo sconto sull'albergo, e la madre il credito d'imposta.